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Obiettivi

A - Togliere alle banche commerciali il potere di creare il denaro
L’attuale sistema monetario permette alle banche  commerciali private, ovvero a coloro che hanno causato la crisi finanziaria del 2007/2008, di creare attraverso i prestiti il 93% del denaro in Italia.
La storia ha dimostrato che quando le banche hanno il potere di creare denaro, ne creano troppo nei momenti di fiducia ed espansione, causando crisi finanziarie, mentre ne creano troppo poco nei periodi di sfiducia e recessione, causando maggiore disoccupazione.
Alle banche è stato concesso il potere di creazione della moneta senza una supervisione né un controllo da parte dello Stato, ed essendo le banche degli istituti privati, esse gestiscono questo potere nel proprio unico ed esclusivo interesse. Per questo motivo, solo il 10% della moneta creata dal sistema bancario privato è effettivamente stata destinata a finanziare attività produttive, mentre ben il 90% ha concorso alla generazione di bolle immobiliari e speculative.
Le banche commerciali non hanno come obiettivo la massimizzazione del benessere della collettività, ma perseguono, come ogni altro agente economico privato, la massimizzazione del profitto, quindi demandare loro il compito di creare moneta, essenziale per la collettività, è  inaccettabile.
Noi riteniamo che le attuali forme di regolamentazione e controllo del settore bancario, si siano rivelate del tutto inadeguate e per questo riteniamo non più derogabile,  una radicale riforma del sistema del credito.

B - Il denaro deve essere creato esclusivamente da un organismo pubblico, democratico e trasparente che operi nell’interesse della collettività
La creazione del denaro dovrà essere  sottoposta a un processo democratico, trasparente, misurabile e verificabile.
Vogliamo che la capacità di creare tutto il denaro, tanto quello contante quanto quello elettronico, diventi prerogativa esclusiva di una Banca Centrale Pubblica, impedendo  ad ogni altro soggetto di poterlo fare.
Questa nuova autorità pubblica creerà la quantità giusta di denaro da spendere nel circuito economico, indipendentemente da pressioni governative, uniformandosi a precisi obbiettivi di politica monetaria e parametri macroeconomici misurabili.
Il Governo dovrà poi decidere come spendere il denaro così creato, al fine di perseguire la piena occupazione ed il benessere collettivo.

C - Creare denaro libero dal debito
Attualmente le banche creano denaro dal nulla quando erogano prestiti, mutui e finanziamenti alla Comunità (Stato, famiglie ed imprese).
Anche lo Stato dunque, se ha bisogno di denaro, può solo prenderlo in prestito dal Mercato attraverso l'emissione dei Titoli di Stato, pagando un interesse.
Ciò significa che tutta la moneta entra nell'economia reale sottoforma di debito erogato dal settore bancario, sulla  quale gravano onerosi interessi passivi.
Nella situazione attuale, se cercassimo di ridurre i nostri debiti, il primo effetto sarebbe la scomparsa della moneta nell'economia reale, il che renderebbe  sempre più difficile per la Comunità tutta, la restituzione dei propri debiti.
La nostra proposta prevede che la moneta  dovrebbe essere creata dallo Stato, nel pubblico interesse e senza creazione di alcun debito.
Questo denaro sarebbe immesso direttamente nell'economia reale al fine di stimolarne la crescita , creare ricchezza, posti di lavoro e rendere possibile la riduzione del volume complessivo dei debiti presenti nel sistema .

D - Immettere il nuovo denaro nell’economia reale piuttosto che nei mercati finanziari e nelle bolle speculative
La maggior parte del denaro che le banche commerciali  creano, viene oggi utilizzato nei mercati immobiliari e finanziari, spingendo verso l'alto i prezzi delle case e dei prodotti finanziari, generando sempre maggiori disuguaglianze sociali.
Questo denaro così investito, non crea posti di lavoro, ricchezza e benessere condiviso.
Invece, i soldi appena creati dovrebbero essere immessi direttamente nell'economia reale ed essere utilizzati per finanziare la spesa pubblica e ridurre le tasse.
Ciò significa che il denaro comincerà a produrre i suoi effetti positivi nell'economia reale e non in quella finanziaria, generando processi virtuosi di crescita economica costanti e duraturi.